O altrimenti detta: La guida per commettere un omicidio ed essere sgamati dopo due minuti.
Mai vista tanta idiozia in una sola ora e venti.
Dunque, il film non ha senso, forse un’idea di fondo più o meno sensata c’era, non lo mettiamo in dubbio, ma non passa proprio, manco un po’. Se invece è un film comico non fa abbastanza ridere, insomma… perde in tutti i casi.
Siamo nel solito liceo americano in compagnia dei soliti liceali americani, in fila; la zoccola, la riccona bionda, l’emo, il nero che gioca a rugby, il gay preso in giro, il figo compagno della bionda, la sfigata e lo sfigato. Tutti questi stereotipi della più bassa lega si riuniscono a casa per dar vita alla solita becera festa liceale americana. Ma è possibile che in America, ogni volta che non ci sono genitori a casa, ci riuniscono uno stuolo di cerebrolesi per ubriacarsi e trombare? Ci auguriamo che non sia davvero così comunque.
Poi accade il fattaccio, lo sfigato ‘stupra’ la zoccola e in un raptus omicida tutti gli altri stereotipi sopracitati lo uccidono.
Ma spieghiamo meglio questo passaggio, che è il clou del film;
1) ‘Stupro’ era virgolettato perché in realtà non si saprà mai come sono andate le cose. Kimberly accusa Dylan, Dylan si discolpa. I flashback ci fanno vedere entrambe le versioni in una pessimissima sequenza che crede di essere Twin Peaks durante la quale, in scene surreali e allucinate, rese malissimo, compare un tizio nella stanza, così, senza motivo.
Siamo fermamente convinti che sia un membro della troupe entrato nell’inquadratura per sbaglio, perché il film non ha nulla di ‘onirico’ e ‘visionario’ da giustificare questa sequenza. Se era negli intenti (ma ancora non ne siamo convinti) è fatto male, sapevatelo.
2) Gli amici sono incerti, non sanno a chi dare ragione ma, nel dubbio, ammazzano Dylan, seems legit.
3) Dopo averlo ammazzato (davanti a una telecamera, altrimenti non era abbastanza stupido) si disperano per averlo ammazzato.
Ok…
A questo punto, dopo altre crisi isteriche mal recitate, decidono di occultare tutto, perché sono tutti coinvolti.
E come si fa ad occultare un omicidio? Si lasciano sul cadavere, sulle armi, su nastro, sul pavimento e nel lavandino, tutte le tracce di sangue, capelli e pelle possibili e immaginabili per poi lasciare il cadavere in un boschetto vicino casa avvolto nella tenda della doccia della padrona di casa… Tutto chiaro, no?
Vi risparmiamo la sfigata 2 che entra in scena ed è addirittura più stupida degli assassini che la lasciano da sola per circa un’ora e venti, in macchina, con le chiavi, ma lei rimane lì, perché sì. Salvo poi scappare… dalla polizia.
Pensavamo quasi a un barlume di intelligenza, ma no, a volte chiediamo troppo al genere umano, ce ne rendiamo conto.
Come finisce questo disastro? Così. Con una sequenza presuntuosa e fuori contesto fino all’inverosimile abbiamo i nostri ragazzi tornati alla loro vita che non riescono a liberarsi del ricordo di Dylan con la sua voce in sottofondo che ci suggerisce minchiate. Tutto risolto con un finale degno di abrams della serie ‘La soluzione non la saprete, pensate quello che volete’ altrimenti detto ‘chissenefrega, noi ci andiamo a mangiare una pizza’. Non una scelta artistica, non in questo film dove il finale probabilmente avrebbe potuto salvarlo, invece no, si arranca, ci si ripiega in una sceneggiatura talmente pigra da essere inconsistente e ci si crogiola nell’autoglorificazione di quel che si è fatto, o creduto di fare, in questo caso.
Boh.
-I Cinefili Incazzati