Abducted

Abbiamo faticato per trovare una sinossi, in tutti i siti dove beccavamo il film c’era una trama diversa. Siti che lo confondevano con Abduction, siti che lo scambiavano per un porno, boh… o nessuno ha visto il film, tranne noi, o nessuno lo ha capito, come noi.

Diciamo, filmetto senza pretese, basso budget, che vede protagonisti due fidanzatini, che sfoggiano una recitazione nemmeno così malvagia (o forse dopo Fuga di cervelli vediamo tutti dei premi Oscar, dato che ormai non riusciamo a criticare più nessuno forse è per questo…), rapiti durante un viaggio.
I due si ritroveranno prigionieri in una specie di ospedale-bunker insieme ad altre coppiette, una più imbecille dell’altra, ciascuna con le proprie teorie complottistiche.
Tra scie chimiche, cip sottocutanei, alieni, talebani, lobby farmaceutiche, Adam Kadmon e altre fregnacce da grulli, i nostri impavidi giovani si vedono continuamente addormentare a furia di gas, per svegliarsi poi con organi in meno o con roba sotto la pelle.

Sembra interessante vero? Ecco, può anche sembrare, peccato che tutto scada nella più totale demenza causa le azioni dei personaggi.

Innanzitutto notiamo subito che l’allegra brigata formata da ventenni al massimo della forma fisica, è stata rapita da 4 moribondi. Quattro moribondi nani, storpi, zoppi e pure scemi.

I rapitori li lasciano tranquillamente da soli con tutte le porte aperte, con armi lì vicino, con i cellulari perfettamente funzionanti (glieli caricano pure), e non siamo in mezzo al deserto del Sahara, ma nel bel mezzo di Los Angeles!

Dovrebbe essere facile riuscire a fuggire giusto? Giusto, infatti i nostri eroi scappano circa settemila volte, in tutti i modi, anche armati, ma proprio non ce la fanno, non si sa come, non si sa perché vengono puntualmente ributtati in cella, ci vuole talento! Avevano tutti i vantaggi! Alla fine i due riescono a uscire per strada, in pieno giorno, in piena Los Angeles, su una strada trafficata, e niente… vengono presi, da due moribondi… ok…

Capite che qualsivoglia tensione e interesse cade nel momento in cui tanta idiozia viene sventolata, non solo una volta, ma costantemente.

Ma la storia alla fine qual era? Non si sa. Le mille teorie dei prigionieri certamente stimolano lo spettatore a cercare la propria soluzione, ma tanto alla fine nessuno dirà niente di niente. Si rimane con un grande ‘che cacchio di diavolo è stato?’. Gli alieni dovrebbero essere la teoria vincitrice, ma anche in questo caso, come finisce? Boh. E su cosa si vuole riflettere del resto se non succede nulla a parte tanta gratuita stupidità?

Bah.

Peccato, bastava poco per fare un produttino niente male. Too bad…

-I Cinefili Incazzati

Nero Infinito

Che dire? Siamo davanti a un emulatore del grande filone giallo all’italiana. Il ragazzo ha studiato la teoria, gli intenti ci sono, è la pratica che deficita.

Partiamo dalla base, la sceneggiatura, l’idea non è originale, i personaggi sono idioti, seriamente, non abbiamo mai visto, MAI, poliziotti così stupidi, l’assassino si capisce dopo tre minuti e il colpo di scena finale pure, ma, tutto sommato, se fosse stato realizzato meglio, con buone sequenze splatter, qualcosa di trash divertente allora sarebbe stato promosso, sarebbe stato un degno erede di antiche glorie italiane.
Ma così non è, e vi diciamo subito il perché.

È a basso budget, ok, ciò non significa che la regia debba essere così orrida, vogliamo giustificare il fonico, o la sua assenza (e si sente benissimo), la fotografia pure va, ma… le inquadrature… le inquadrature Dio santo, se sai cosa stai facendo anche con un cellulare si possono fare meglio, perciò la scusa del low budget non regge. Degli attori abbiamo visto solo dal naso in giù, su non sappiamo come sono fatti, continui scambi di primi piani con dubbie prospettive, raccordi di montaggio assurdi con palesissimi errori e accompagnati da strani suoni (colonna sonora altro neo enorme del film, bastava uno che sapeva suonare la pianola per fare qualcosa di migliore insomma) e altre amenità. Scene a caso, il film dura un’ora e venti di cui un’ora sono scene davvero a caso che nulla c’entrano e nulla apportano alla trama.

Le scene di tortura sono figlie del cinema splatter di questi anni, se non avete i soldi per farle bene almeno con l’aiuto della musica, della regia, di tutti i mezzi che avete a disposizione, cercate di dargli un ritmo adeguato in modo da compensare, per qualche brivido, ma giusto una puntina eh, mica uno vuole saltare sulla sedia!

La scena madre in tutto ciò, che ci aveva fatto sperare in un trashone spassosissimo è la scena iniziale; la rapina. Altra scena inutile tra l’altro, ma magnifica, lasciamola stare perché è bellissima! La rapina più insensata e stupida della storia delle rapine! Urla a caso, spari a caso, ostaggi a caso, morti a caso, poliziotti a caso! Che meraviglia, no davvero, guardatevi almeno quella.

In definitiva, se non fosse che la regia ci ha fatto venire la nausea sarebbe stato anche ‘salvabile’, persino la recitazione, con tutte le sue pecche, non ci ha inorridito così tanto, sarà che veniamo dalla visione di Fuga di cervelli (più nulla è così brutto ormai).

Mah, buone intenzioni, ritenta, sarai più fortunato.

-I Cinefili Incazzati (ma manco tanto).

The Possession Of David O’Reilly

Ovvero; storia di una strage inutile e perfettamente evitabile.
Avete presente i Ghosthunter? Trasmissione nella quale sedicenti acchiappa fantasmi brancolano nel buio e gridano senza alcun motivo ‘oh mio Dio, lo hai sentito?’ ‘Sì, ha detto ciao!’? Questi poveri uomini si impegnano a farceli vedere, ma non ci sono, e non si sente niente, ma i loro sforzi sono quasi commoventi.

Ecco, uguale questo film. Solo che gli amici del pazzo protagonista gli credono e (SPOILER) finiscono con l’accoltellarsi a vicenda. Perché non solo i due hanno un amico pazzo che vede e sente cose che non esistono, ma gli danno anche un coltello in mano, ovviamente. Inevitabilmente la vicenda finisce in tragedia.

Il finale si capisce al minuto dieci, il resto è banale, scontato e assurdamente noioso.

La regia sembra impegnarsi e prendersi mostruosamente sul serio ma riesce solo a proporre una messa in scena davvero fastidiosa e fuori contesto. Handycam, soggettive, dissolvenze e quant’altro gettate alla rinfusa, davvero antiestetiche e confusionarie, che quest’ultima cosa forse era anche voluta ma… no, grazie.

La sceneggiatura non c’è, se nelle intenzioni c’era il voler scrivere un horror psicologico e claustrofobico beh… è un epic fail.

Il copione non c’è. I dialoghi si limitano a ‘AAAAAH! Cos’è?’ ‘Accendi la luce! Spegni la luce!’ ‘Stanno entrando! Stanno uscendo!’ ‘AAAH’. Il che invece di fare paura o almeno far salire una certa dose di ansia, è solo fastidioso e involontariamente comico. Il risultato non può non ricordare il grande ‘Urla a caso’ del sommo Maccio, e, i già citati, Ghosthunter.

Nonostante la sceneggiatura non ci sia, sono presenti innumerevoli questioni irrisolte, o risolte male, sarà voluto o solo fantasmagorica pigrizia? Ai posteri l’ardua sentenza.

Il film (che non dura nemmeno un’ora e mezza e inizia dopo sessanta minuti, regalandoci più di un’ora di fuffa) è a low budget, ma ciò non giustifica la pochezza tecnica, orsù, siete inglesi, avete fatto di meglio con meno soldi, lo sanno tutti!
E i registi sono anche due, in due teste non si poteva fare qualcosa di migliore?

Insomma che dire? Nulla di originale sotto il sole, solita solfa trita e ritrita, questa volta anche mal realizzata e noiosa. Peccato, poteva venir fuori qualcosa di più godibile.

-I Cinefili ODDIOLOHAISENTITO?!

Complicity

 

O altrimenti detta: La guida per commettere un omicidio ed essere sgamati dopo due minuti.
Mai vista tanta idiozia in una sola ora e venti.
Dunque, il film non ha senso, forse un’idea di fondo più o meno sensata c’era, non lo mettiamo in dubbio, ma non passa proprio, manco un po’. Se invece è un film comico non fa abbastanza ridere, insomma… perde in tutti i casi.

Siamo nel solito liceo americano in compagnia dei soliti liceali americani, in fila; la zoccola, la riccona bionda, l’emo, il nero che gioca a rugby, il gay preso in giro, il figo compagno della bionda, la sfigata e lo sfigato. Tutti questi stereotipi della più bassa lega si riuniscono a casa per dar vita alla solita becera festa liceale americana. Ma è possibile che in America, ogni volta che non ci sono genitori a casa, ci riuniscono uno stuolo di cerebrolesi per ubriacarsi e trombare? Ci auguriamo che non sia davvero così comunque.
Poi accade il fattaccio, lo sfigato ‘stupra’ la zoccola e in un raptus omicida tutti gli altri stereotipi sopracitati lo uccidono.

Ma spieghiamo meglio questo passaggio, che è il clou del film;
1) ‘Stupro’ era virgolettato perché in realtà non si saprà mai come sono andate le cose. Kimberly accusa Dylan, Dylan si discolpa. I flashback ci fanno vedere entrambe le versioni in una pessimissima sequenza che crede di essere Twin Peaks durante la quale, in scene surreali e allucinate, rese malissimo, compare un tizio nella stanza, così, senza motivo.
Siamo fermamente convinti che sia un membro della troupe entrato nell’inquadratura per sbaglio, perché il film non ha nulla di ‘onirico’ e ‘visionario’ da giustificare questa sequenza. Se era negli intenti (ma ancora non ne siamo convinti) è fatto male, sapevatelo.

2) Gli amici sono incerti, non sanno a chi dare ragione ma, nel dubbio, ammazzano Dylan, seems legit.

3) Dopo averlo ammazzato (davanti a una telecamera, altrimenti non era abbastanza stupido) si disperano per averlo ammazzato.

Ok…

A questo punto, dopo altre crisi isteriche mal recitate, decidono di occultare tutto, perché sono tutti coinvolti.
E come si fa ad occultare un omicidio? Si lasciano sul cadavere, sulle armi, su nastro, sul pavimento e nel lavandino, tutte le tracce di sangue, capelli e pelle possibili e immaginabili per poi lasciare il cadavere in un boschetto vicino casa avvolto nella tenda della doccia della padrona di casa… Tutto chiaro, no?

Vi risparmiamo la sfigata 2 che entra in scena ed è addirittura più stupida degli assassini che la lasciano da sola per circa un’ora e venti, in macchina, con le chiavi, ma lei rimane lì, perché sì. Salvo poi scappare… dalla polizia.

Pensavamo quasi a un barlume di intelligenza, ma no, a volte chiediamo troppo al genere umano, ce ne rendiamo conto.

Come finisce questo disastro? Così. Con una sequenza presuntuosa e fuori contesto fino all’inverosimile abbiamo i nostri ragazzi tornati alla loro vita che non riescono a liberarsi del ricordo di Dylan con la sua voce in sottofondo che ci suggerisce minchiate. Tutto risolto con un finale degno di abrams della serie ‘La soluzione non la saprete, pensate quello che volete’ altrimenti detto ‘chissenefrega, noi ci andiamo a mangiare una pizza’. Non una scelta artistica, non in questo film dove il finale probabilmente avrebbe potuto salvarlo, invece no, si arranca, ci si ripiega in una sceneggiatura talmente pigra da essere inconsistente e ci si crogiola nell’autoglorificazione di quel che si è fatto, o creduto di fare, in questo caso.

Boh.

-I Cinefili Incazzati

Fuga di cervelli

I nostri son fuggiti.
Non abbiamo mai sofferto così tanto, non abbiamo mai visto nulla di più brutto, e ne abbiamo viste di cose brutte! Ci vengono in mente tanti aborti; Parentesi Tonde, la filmografia di Nino d’Angelo, Lacrime napulitane, il Don Camillo malefico di Terence Hill e tanti altri… tutti sommi capolavori al confronto.
Davvero, non per fare gli spocchiosi, ma persino il pubblico di un cinepanettone troverebbe questo film aberrante. Non pensavamo di poter mai rivalutare un cinepanettone, ma in confronto… Dio Santo, in confronto è alta comicità! In confronto è Mel Brooks (e un fulmine li colpì)!
‘Non capisci il dolore, l’orrore!’ cit. (E chi la coglie ha la nostra stima).

La morte. Questo ‘film’ è la morte, senza mezzi termini. Nemmeno la Cinewalkofshame saprebbe cosa dire a riguardo, nemmeno loro hanno mai visto una cosa del genere! Abbiamo avuto attacchi di panico durante la visione, siamo invecchiati, siamo depressi, abbiamo istinti suicidi. Seriamente, siamo amareggiati.

Siamo seriamente amareggiati perché in molti hanno visto questo ‘film’, e nonostante la maggioranza del pubblico concordi sul giudizio negativo, alcuni ci hanno riso, sul serio, il nostro streaming (ci mancava solo andarlo a vedere in sala!) ha registrato le risate di un pubblico. Speriamo che la platea fosse formata dai parenti di coloro che hanno fatto il film, è l’unica spiegazione plausibile.

Non è possibile elencare tutto quello che non va, sul serio, non è possibile, ci si potrebbe fare un libro. Le cose che non vanno sono tutte, semplicemente.
Il copione, i personaggi, la ricostruzione degli ambienti, la regia, la recitazione, gli sketch già vecchi trent’anni fa e che già non facevano ridere nemmeno all’epoca. La totale ignoranza che divampa ovunque, nemmeno la briga di informarsi su come funziona Oxford, ma un minimo eh, non è che uno chiede tanto. La totale stupidità e pesaculismo e pressapochismo del tutto. Se non vi va di farla una cosa, non fatela e basta. Per fare un film del genere bastava un impegno minimo, nemmeno i filmati amatoriali di youtube…

Abominio totale, perdita di fiducia nell’umanità. Impossibile spiegare il nostro stato d’animo, ma una cosa ce la chiediamo; essendo tutta gente adulta, qui dentro, che addirittura si è costruita una ‘carriera’ percolando l’ironia dei prodotti cinematografici e affini (Wilwoosh… seriously?!), come hanno potuto non rendersi conto che, semplicemente, non fa ridere? Siamo ancora al livello che di voler far ridere con un paio di scoregge (e tra l’altro la battuta migliore del film)? Beh, questo è deprimente.

Non ce ne facciamo una ragione, sapevamo di doverci aspettare qualcosa di stupido, qualcosa che non ci avrebbe fatto ridere, insomma, qualcosa come Colorado, ma fino a questo punto non avremmo mai sospettato. È troppo, troppo persino per il pubblico di Colorado appunto.

Non sappiamo se siamo più incazzati o tristi, comunque stiamo soffrendo molto. Evitatelo come la peste, bruciate ogni cosa del ‘film’ che vi capiti a tiro, e se ne vedete un fotogramma per sbaglio bruciatevi anche gli occhi! Noi andiamo a cercare qualcosa che ci faccia ritrovare fiducia nell’umanità, ma anche un cinepattone va bene dopo questo.

-I Cinefili Increduli

Obsessed

Filmetto senza infamia né gloria, senza aspettative, senza niente. Perché ce ne occupiamo? Perché ha due cose straordinarie da vedere:
1)Personaggi talmente stupidi da essere esilaranti. Sul serio, forse solo Prometheus ci offre dei cretini più cretini di questi, capaci di fare tutte le scelte sbagliate nel momento più sbagliato.
2)Un’orribile colonna sonora completamente a casaccio, superata solo da Ballistic.

Ali Larter è una stalker psicopatica fissata con il marito di Beyonce, che è l’unica che un po’ si salvava, alla fine poi è diventata scema anche lei, peccato.
Il protagonista è bello quanto scemo. Fa di tutto per ritrovarsi da solo con la sua stalker, se lo tiene per sé fin quando è troppo tardi e continua a dire e a fare cose ambigue, ad un certo punto tifavamo per Ali, gran gnocca.
Il resto sono un nugolo di stereotipi buttati lì per fare numero: la checca pettegola, il collega arrapato, la baby sitter più stupida degli ultimi cento anni, il mafioso italiano (no questo non c’era, ma mancava solo lui).

La colonna sonora consiste in canzoncine pop allegre slegate totalmente al contesto che partono a palla nei momenti meno opportuni e spariscono altrettanto nettamente.
L’ultima inquadratura ha del meraviglioso; un fermo immagine, anche imbarazzante, di Beyonce, oramai famosa per questo.

Un momento di silenzio per l’amico d’infanzia di tutti; Jerry O’Conell, che non è nessuno, però gli vogliamo bene lo stesso.
È nata anche una diatriba in redazione perché qualcuno di noi pensava, con convinzione, di averlo visto nei Goonies ‘Wikipedia è sbagliata!’ ancora ne è convinto.

Mah, se volete godere di stupidità gratuita e canzoni brutte guardatelo pure.

-I Cinefili Sloth

La fredda luce del giorno

Ma il titolo? Vi assicuriamo che non c’entra assolutamente nulla con nulla. Così come la locandina, Bruce Willis, voi l’avete visto? Se sì segnalatecelo. E Sigourney stile Terminator lì dietro? Quanta poesia!
Il film è il solito film action di sempre, con l’uomo comune che si trova ad affrontare situazioni straordinarie e si scopre essere Rambo dopo appena pochi minuti. Ma in realtà non è un uomo comune, è Superman. Infatti riesce a cadere da un palazzo di ottocento piani, essere investito una decina di volte, essere strangolato ripetutamente, picchiato, bruciato,
colpito da un fottio di proiettili, affogare, essere lapidato, impalato, impanato e violato (ed è guarito? – cit) senza riportare alcun danno.
Al posto dei russi abbiamo gli israeliani, che comunque sono meno cattivi e puzzoni della CIA. Guidati da una Weaver completamente fuori parte, ci sorge il dubbio che abbia sbagliato set. Non che gli altri siano da meno. Henry Cavill non è certo apprezzato per il suo grande talento recitativo insomma… ma è apprezzato. Bruce Willis ve l’abbiamo detto, si vede 5 minuti, non spara a nessuno, non dice nulla, a parte rompere un po’ le balle all’inizio e fa una fine davvero barbina.
Altra protagonista è la sfigata del giorno: madre morta, padre appena ucciso barbaramente, zio ucciso, buttata giù da un palazzo, investita, e per di più scopre che il tizio che si voleva fare è suo fratello. D’oh!
Gli avvenimenti si susseguono abbastanza rapidamente, tutto ruota intorno a una valigetta di cui non sapremo mai il contenuto.
I dialoghi sono pressoché inesistenti, limitati a
“Dammi la valigetta”
“Dov’è la valigetta?”
“Che c’è nella valigetta?”
“Ma la valigetta?”
“Bella la valigetta”
“Ah, ma è Carpisa!”
Sparatorie, inseguimenti al limite del ridicolo, risse, nelle quali solo Cavill le prende. Rapimenti e scene di Madrid, perché New York o Los Angeles erano troppo mainstream, bisognava prendere una capitale europea, è più figa.
Vabbè dai, c’è di peggio, ma soprattutto di meglio. Però se volete vedere Cavill maltrattato, se avete ste fantasie, ve lo consigliamo.
-I Cinefili alla fredda luce del giorno
P.S.
Indovinate dove va piazzata questa scena nel film.

 

Eagle Eye

Non lo facciamo apposta, lo giuriamo, non siamo ossessionati né esagerati, ma sul serio… Orci e Kurtzman sono il Male incarnato, senza via di mezzo, senza se e senza ma, sono il Male. Vi sfidiamo a trovare qualcosa di vagamente buono legato al loro nome.
Shia LaBeouf è il terzo ingrediente di questo triangolo della morte.

Siamo dinnanzi alla classica tremenda americanata, solo che questa non solo non ha una trama logica, ha buchi di sceneggiatura e nonsense a scatafascio, è anche un insieme di roba scopiazzata a destra e a manca e oltretutto è tremendamente noiosa, infatti dura più di due ore e molte cose non le verremo a sapere lo stesso.

Il film prevede il solito americano comune alle prese con una vita da perdente che non lo soddisfa e schiacciato dal peso del perfetto fratello che i genitori tanto amano. La quotidianità sarà interrotta da casini vari con la CIA, l’FBI, il RIS, CSI e HAL9000, quest’ultimo però femmina. Dopo mille peripezie, inseguimenti, esplosioni, corse contro aerei in galleria (scena madre) e un Billy Bob Thorton che non sa nemmeno perché sta lì e una Rosario Dawson che non ci mostra nemmeno le tette, il nostro eroe riuscirà a salvare l’America e a trovare il grande amore.

Le scene action sono anche peggiori di Wanted, e abbiamo detto tutto. Prendiamo ad esempio quella dell’aereo in galleria, ormai gli inseguimenti macchina/macchina, macchina/camion sono troppo mainstream, dopo un’ora e mezza di film bisognava osare e quindi eccolo qui, un bell’aereo. In galleria. Ci sta pure largo. In galleria. Le altre macchine non fanno una piega mentre i nostri eroi fuggono a bordo di un  suv, un camion li trancia, fortunatamente proprio dietro i loro sedili, continuano a scappare a piedi per poi lanciarsi con un’auto addosso all’elica dell’aereo. Però detta non rende, dovete vederla, è un epic win.

Nulla di male contro queste scene, un intero genere cinematografico ci si basa, ma cazzo se sono lunghe. Ogni inseguimento sono venti minuti, e che palle!

Il soggetto è quanto mai confuso. HAL femmina rapisce questi due tizi, non si sa perché, non si sa per come, se avete un figlio che suona la tromba preoccupatevi!

Abbiamo letto critiche abbastanza entusiaste per l’adrenalina, le azioni spettacolari, il correre contro il tempo dei due protagonisti… boh… a noi dava più adrenalina il cane di un membro della reazione che ci saltava addosso inaspettatamente, almeno ci teneva svegli, era questo il suo compito. Complimenti Niki, sei entrata pieno titolo nella redazione!

Altra critica che ci si muove contro ‘ma i film devono anche riuscire a non farti pensare, è bello lasciarsi andare e non pensare alla trama’. Saremmo anche d’accordo, peccato che questo film è già confuso e insensato se lo segui, figuriamoci se ti distrai…

Il film zoppica, arranca verso un banale lieto fine, tra effetti speciali e azione, ci fosse stato un Bruce Willis ci sarebbe stata almeno una presenza scenica degna di nota. Il povero Shia non ha proprio il benché minimo carisma per reggere una qualsivoglia scena.

Entra a pieno titolo nella nostra tag ‘Inutilità gratuita’. Film emblema dell’inutilità, soldi buttati. Guardatevi Tulpa, è più divertente!

-I Cinefili Incazzati

Basic Instinct 2

 

Ennesimo sequel non richiesto di un prodotto che già di per sé non eccelleva ma che ha fatto il suo tempo e che aveva anche un suo perché. Dire che questa è una mera operazione di marketing per rilanciare la Stone (o quel che di lei rimane sotto il botox e la plastica) è fare il Capitan Ovvio, ma qui la magagna è assolutamente palese.

Il sequel è assolutamente fuori tempo massimo, la Stone è inguardabile, più finta di una banconota da sei euro. Le sue tette non ne parliamo, erano protesi ricoperte da uno strato sottile di pelle.

Quel che rimane della Tramell è ancora peggio. Una macchietta di se stessa e di ciò che era. Perché la femme fatale va bene, va bene tutto, ma qui abbiamo solamente una psicopatica pallonara antipatica come la morte e sexy come una Fiat Multipla. Assolutamente non credibile la sua assoluta capacità di manipolare tutte le persone del mondo e anche tutti gli animali, dicendo cazzate e allargando le gambe. Se fosse possibile, perché ti sprechi a fare la scrittrice? Tutti ci ricordano inoltre quanto talento abbia questa donna nello scrivere libri. Ora, noi non saremmo dei poeti, ma gli sprazzi dei libri che la voce fuori campo ci legge non ci sembrano dei capolavori… de gustibus…

Ah, e dire ‘scopare’ ogni tre secondi contati, ‘fica’, allargare le gambe in ogni lago e in ogni fiume e andare in giro costantemente nuda, non è erotico, ma manco un po’.
È tutto troppo. E il troppo stroppia, in tutte le cose. Quando poi i film ‘erotici’ capiranno che non basta il verbo ‘scopare’ e tutte le sue possibili varianti per essere sexy il mondo sarà un posto migliore.

L’unico lì dentro a saper fare qualcosa è il povero David Morrisey, incastrato in una sceneggiatura ridicola e in dialoghi scritti con i piedi, sedotto ogni secondo dalla Stone con metodi sempre più imbarazzanti e dal professor Lupin, che finirà anche per uccidere in una scena che non ha assolutamente senso. Parlando di David Thewlis, mai visto così fuori parte, assolutamente non credibile, mai.

La vicenda ci regala un bel finale aperto, in realtà nulla ha capo né coda e il finale ‘aperto’ è tanto comodo per coprire tutte le magagne e i buchi che ci sono nel mezzo, senza nemmeno sforzarsi troppo.

Già la scena iniziale è un abisso di imbarazzo colossale, con la protagonista (anzi, la bellissima protagonista, come ci ricordano tutti ogni tre secondi. Ora, o tutti gli uomini presenti nel film di donne non ne hanno mai vista manco l’ombra o lei spruzza ferormoni a getto) e uno dei suoi amanti, che potrebbe essere suo figlio, sparati a 180 chilometri orari mentre lei si masturba. Bella, sesso, droga, macchine, velocità e rock ‘n roll. Cliché portami via. Una scena che anche il più tamarro dei tamarri troverebbe imbarazzante. Ed è forse la cosa migliore del film.

E comunque, a parte tutto questo, è anche assolutamente noioso, ma davvero tanto.
Non lo guardate.

-I Cinefili Incazzati

Tulpa

Esistono storie che non esistono.
La Gerini da ‘famolo strano’ a ‘famolo male’.
Zampaglione è ancora a piede libero dopo questa cosa che voi sappiate? Non è nemmeno possibile definirlo ‘film’ in quanto mancano proprio le basi del linguaggio cinematografico. Un prodotto amatoriale girato da quattordicenni ubriachi e caricato su youtube è molto più dignitoso di questo. Ma anche i video di youporn sono girati molto meglio.

Perché il nocciolo della questione è tutto qua; Zampaglione non sa minimamente come si faccia un film, non sa come si tenga una telecamera in mano, non sa cosa sia una soggettiva, non ha idea di cosa sia il montaggio, non ha idea di nulla. Le musiche originali, di sua creazione, dovrebbero essere l’unica cosa bella, ma in realtà nemmeno ci sono, consistono in tre note in croce ripetute allo sfinimento.

La sceneggiatura è creata cucendo insieme gli scarti di Dario Argento, il quale non andrebbe proprio nominato in questa triste occasione, ma tant’è… Il film è un susseguirsi di scene di sesso mal girate e mal recitate, e poi trasgressivissimissme oh!
L’idea di trasgressivo di Zampaglione consiste in due donne che si baciano, nemmeno con la lingua poi, non esageriamo, lui voleva essere un pochino trasgressivo, mica troppo. Il club privato di orge è poi situato in un parcheggio pubblico, in un garage… alla luce del sole, dove lo vedono tutti e dove vedono anche i clienti, dato che il parcheggio è pubblico… l’unico pirla che davvero parcheggia l’auto lì perché ha casa vicino deve anche essere preso per uno scambista!

La patina di esoterismo che il titolo vuol dare, tirando in ballo demoni e spiriti buddisti, non c’entra una mazza ed è vagamente patetica, come la figura dello sciamano barista e la fine dell’assassino sul quale stendiamo proprio un velo pietoso che è meglio. Soprattutto sulla sua crisi isterica poco prima di morire. No sul serio, guardate il film solo per questa scena, vi giuriamo che non ve ne pentirete!

Altro velo pietoso va posto sulla recitazione, anzi, sulla sua completa mancanza, da parte di tutti, che il doppiaggio aggrava incredibilmente. Il film è girato in inglese, ma non tutte le scene, e non si sa nemmeno il perché, il doppiaggio italiano è realizzato come se fosse un documentario. Voci estranee che parlano sopra i personaggi senza guardare né il labiale, né se stanno parlando davvero, con un’intonazione aberrante.

Del lato tecnico (quale?) abbiamo già discusso… brrr. Però ci è piaciuta la soggettiva del serpente al sonagli, fondamentale avere il suo punto di vista della Gerini, sennò mica lo capivamo il film! Grazie serpente! E qualcuno dica a Zampaglione che tre topolini, manco pantegane, non si mangiano un essere umano intero, al massimo ti becchi una malattia, e comunque non ti ammazza subito.

La scena madre è la crisi isterica dell’assassino poco prima di morire, seguita subito da ‘Segui il tuo tulpa’. Purtroppo il video della prima scena (che vi invitiamo di nuovo a guardare, non è reperibile, ma vi regaliamo quest’altro meraviglioso spaccato del film  )

Se volete cazzeggiare con gli amici una sera guardatelo, ma ubriacatevi prima, o dopo per dimenticare.

-I Cinefili che seguiranno il loro tulpa

Vi linkiamo anche la recensione dei soci della WalkOfShame  : Tulpa